giovedì 20 novembre 2008

Scozia-Argentina 0-1

Bene Lavezzi e Maradona...

Esulta Maradona. Con il pugno, come ha fatto sempre anche da giocatore. Lo fa solo al fischio finale, dopo aver assistito a quasi tutta la partita seduto in panchina. La sua è una gioia incontenibile, perché chi ben inizia è sempre a metà dell'opera: l'Argentina vince al debutto del nuovo ct in panchina e inizia un nuovo corso. Che, nella speranze di tutta la nazione, deve portare dove l'ultima volta è stato proprio Diego. In cima al mondo. Una vittoria di misura sulla Scozia che è molto più importante del risultato in sé, perché serve soprattutto a caricare squadra e nuovo staff.

ATMOSFERA DA BRIVIDI - L'atmosfera ad Hampden Park è quella delle grandi occasioni. Non per la partita naturalmente, ma perché nell'aria si respira qualcosa di magico. È l'effetto Maradona, in Scozia lo amano da quel gol di mano agli inglesi in Messico e gli applausi che riservano al Pibe de Oro all'ingresso in campo sono solo l'ennesima testimonianza. Diego è visibilmente emozionato e, sotto la immancabile pioggerella scozzese, debutta mandando in campo una squadra con un 4-4-2 molto ordinato. La fascia di capitano e le chiavi del centrocampo sono affidate a Javier Mascherano del Liverpool, leader eletto dal nuovo ct. Accanto a lui giostra Gago del Real Madrid, mentre la coppia d'attacco è effervescente: Tevez-Lavezzi.

SUBITO MAXI RODRIGUEZ - La partenza argentina è a razzo. Maradona sobbalza dalla panchina su una girata al volo di Mascherano, poi sorride per il vantaggio costruito sull'asse Tevez-Jonas Gutierrez: incursione dalla destra dell'attaccante del Manchester United, scambio con l'esterno del Newcaslte e palla sui piedi di Maxi Rodriguez che insacca di potenza. L'esultanza di Maradona è composta, ma nei minuti seguenti il ct capisce che l'Argentina è una squadra solida e con molta personalità. Diego raccoglie molto dagli esterni, che viaggiano a meraviglia (a destra Zanetti, a sinistra Papa del Velez) e vede spaziare su tutto il fronte d'attacco, duettare e cercare spesso la profondità sia Lavezzi che Tevez. È l'attaccante del Napoli a sfiorare il raddoppio prima della reazione della Scozia, ma McFadden e compagni trovano in Carrizo un portiere difficile da superare.

DIEGO PUO' GIOIRE - A inizio ripresa Maradona non effettua cambi ed è subito Lavezzi a provare in un paio di occasioni la soluzione personale. Il Pocho prova anche a ispirare Tevez con un tacco che strappa l'ovazione di Hampden Park, ma la difesa di Burley fa buona guardia. Il ct argentino, che annuisce quando Carrizo salva il risultato con un buon intervento, resta comunque sempre seduto tranquillamente in panchina. Non si alza per dare indicazioni, non urla, osserva. E a venti minuti dal termine, dopo la girandola di cambi scozzesi, decide per la staffetta tutta targata Napoli: fuori Lavezzi (comunque convincente la sua prova), dentro Denis a far coppia con Tevez. I ritmi della partita però si abbassano e l'Argentina può amministrare senza problemi il risultato. I tifosi scozzesi fischiano sonoramente l'esterno Papa, accusato di aver simulato in precedenza e Maradona preferisce sostituirlo nei minuti finali: Diego si alza e va ad abbracciarlo e a baciarlo all'uscita dal terreno di gioco. In pieno recupero spazio anche per Sosa (al posto del match-winner Maxi Rodriguez) ma pochi istanti dopo arriva il fischio finale. Maradona esulta, è buona la prima.


fonte:corrieredellosport.it
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