domenica 26 giugno 2011

Lavezzi a cuore aperto: 'Vi racconto la mia infanzia. Devo tutto a mia madre. Futuro? Vorrei giocare in un grande club'

Lunga intervista rilasciata dall'attaccande del Napoli, Ezequiel Lavezzi, al quotidiano argentino Canchallena.com. Il Pocho ha confessato tanti particolari della sua vita prima di diventare un calciatore affermato. Ecco quanto alcuni tratti dell'intervista evidenziati da AreaNapoli.it: "Sono nato a Rosario, più precisamente nel quartiere di Gobernador Galvez, i miei genitori si sono separati quando avevo solo 2 anni.

Mia madre era una cameriera ed ha lavorato tantissimo per crescere me ed gli altri miei due fratelli. Su mio padre posso dire molto poco, mi ha lasciato solo. Quale era il tuo sogno? Non avevo sogni in particolari, ho sempre vissuto giorno per giorno. Hai patito la fame da piccolo? Nei momenti difficili il cibo era sempre lo stesso: mate con il pane, ma mia madre ha sempre fatto tanto per noi.

Sognavi di far vivere tua mamma come una regina? Penso che merita questo per tutto quello che mi ha dato, ha fatto tanti sacrifici per me. Primi soldi? Avevo 17 ann ho iniziato a giocare per Estudiantes de Caseros, guadagnavo 100 pesos al mese. Prima soddisfazione economica? Quando andai al Genoa in Italia.

E 'stato un trasferimento bello, perché ebbi una percenutale sulla cessione, in quella categoria si guagnava molto. Quale è stata la prima cosa che hai comprato? Ho dati i soldi a mia madre per non farla lavorare più, poi le ho comprato una casa. Comprai anche una macchina. L'amore dei tifosi del Napoli? L'affetto dei tifosi azzurri è veramente pazzesco solo chi vive a Napoli può capire certe cose.

Ora che auto hai? Una Ferrari ed una Mercedes. Tatuaggi che senso hanno? Non saprei, ho iniziato a farli quando avevo 12 anni, e da lì non sono più riuscito smettere. Hai mai pensato di snobbare la tua famiglia dopo il successo? Questo mai, anzi cerco di essere sempre lo stesso, mi piace passeggiare per il mio quartiere o mangiare una zuppa con i miei amici. Ti cercano gli amici d'infanzia? Sì, tutti.

Prossimo obiettivo? Mi piacerebbe giocare in una grandissima squadra. Maradona? L'ho avuto come allenatore con me è stato eccezionale, al di là della mancata convocazione ai mondiali. Hai avuto problemi con la droga? No, mai. Grazie a Dio, no. Fondazione Ansur? L'ho fondata insieme a mio fratello per i bambini in difficoltà. Abbiamo già aiutato 40 bambini. L'intenzione è cercare di dare loro una prospettiva migliore".


areanapoli


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