"Sono contento di tanto affetto ma resto sereno e tranquillo". Altro che 'loco'. Ezequiel Lavezzi sembra aver sfogliato un manuale di ascetismo tibetano. Le sue parole sono serafiche, cadenzate, scandite su uno spartito di assoluta semplicità.
Ma lo sai che Napoli è impazzita per te?
"Beh sono felice di tanto affetto e farò il possibile per la maglia del Napoli e per dare gioia ed allegria ai tifosi. Lavoro per questo e per cercare insieme ai miei compagni di avere tante soddisfazioni. Però andiamo con calma. Siamo appena alla seconda giornata, è presto per dare giudizi. Certo è bello sapere che la gente mi vuole bene ma io cerco solo di fare del mio meglio e di dare il massimo da qui alla fine".
Te l'aspettavi un tuo inizio così forte?
"Sì, e perché no? Si lavora per questo, ci si allena duramente tutti i giorni nella speranza di poter riuscire a in campo tutto quello che è nelle nostre possibilità. E' bello che si riconosca il lavoro di un giocatore ed essere valutato per quello che si è".
Come ci si sente ad essere il nuovo idolo di Napoli. Prima c'era Maradona...
"Adesso stiamo esagerando. La parola idolo per me è troppo. E poi lasciamo stare paragoni con il grande Diego. Lui è e resterà unico per sempre. Io cerco solo di dare felicità e gioia prima ai miei compagni e poi alla gente di Napoli. Faccio solo quello che posso".
Quanto ti ha aiutato la vicinanza di Sosa nel tuo ambientamento?
"Tanto. Il Pampa mi ha insegnato molte cose. Mi ha aiutato a comprendere la lingua, il campionato italiano, tutto ciò che appartiene alla mentalità napoletana. Anche se non ho avuto ancora modo di visitare molto Napoli adoro questa gente e questa allegria".
In campo, intanto, l'affinità con Zalayeta va a gonfie vele...
"Sì con Marcelo mi trovo bene ma in realtà mi trovo bene con tutti. Lavoriamo in armonia e l'intesa si sta affinando con tutti. Stiamo crescendo ma adesso andiamoci piano con i giudizi ed aspettiamo le prossime partite".
Dove può arrivare il Napoli del "Pocho"?
"Tra un po' lo vedremo. Speriamo più in alto sia possibile. Non poniamoci limiti ma allo stesso tempo lavoriamo con tranquillità senza esaltarci troppo".
fonte: sscnapoli.it
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