Un Lavezzi entusiasta della città e della squadra confida le proprie impressioni e le sue aspettative a Sergio Rek, giornalista di Foxsport. Ecco i passaggi salienti dell’intervista tratti dal Corriere dello Sport, selezionati da Napolisoccer.NET.
Vedi Napoli e poi… «Resto qua. A vita». Capri si staglia tra le gocce di pioggerellina, all’orizzonte, mentre intorno il mondo è comunque meraviglioso: una pizza, poi un po’ di pasta, poi otto mesi di Napoli che Ezequiel Lavezzi rivive in castigliano, confessando gli stati d’animo d’un ventitrenne che ha deciso di fermarsi per sempre. « Perché qui è tutto bello, questa città mi ha rapito immediatamente. Ce l’ho nel cuore. Sono felice di averla scoperta ed è qua che resterò». Il Catania è un pensiero di là da venire, un tormento da rinviare alla domenica; ma prima, potendolo fare, c’è una Napoli da assorbire ad ogni ora, c’è una Napoli da vivere, da condividere, da assaggiare e da assaporare.
La Napoli che Lavezzi racconta intorno ai tavolini d’un ristorante di via Caracciolo a Sergio Rek di Foxsport è la dimensione estatica di un argentino piombato nel Paradiso terrestre del calcio, un isolato da blindare e da custodire gelosamente: «Devo tantissimo a Sosa, che è stato un fratello maggiore e mi è stato vicino nel periodo dell’ambientamento. E ora sono molto legato a Navarro, con il quale è nata un’amicizia vera, forte, solida. Ma questa Napoli….» . Il Lavezzi-show, quel tango che va in scena alla domenica, è uno spettacolo che si ripete in versione composta sul lungomare, tra le strade, con la gente che l’assiste, lo scruta, lo adora, lo esalta. «Capito, perché?». Perché l’idolo del San Paolo è ormai inattaccabilmente lui; perché in otto mesi Napoli s’è persa dietro le sue finte, i suoi dribbling, le sue veroniche, i suoi lanci fulminanti, i cambi di passo e di percorso, quello zigzagare devastante tra le linee; perché sette gol hanno potuto almeno quanto gli otto assist, gli ultimi due dei quali, a Reggio Calabria e con il Palermo, cavati da un cilindro senza fine. Il Lavezzi partenopeo è un «mostro » che ha incantato per la sua rapidità, per l’altruismo in campo, per la capacità di creare la superiorità numerica, per la profondità delle sue azioni, fulminee e fulminanti. Ma la Napoli di Lavezzi è un quadro per l’esistenza, un pianeta nel quale allevare la propria autostima e farla crescere, crescere, crescere. «E’ una città che mi sta dando felicità, che mi fa sentire importante, nella quale voglio restare il più a lungo possibile. Una città che mi è stata fatta immediatamente apprezzare da Sosa. Una città che mi regala sensazioni».
La Napoli di Lavezzi è un universo illimitato nel quale il pocho s’è calato con la sua esuberanza tecnica, con quelle leve che freneticamente l’aiutano a fendere l’aria: sette reti sparse qua e là, cinque in casa e due in trasferta (a proposito: l’ultima volta fuori casa fu all’Olimpico, 21 ottobre scorso, cinque mesi e mezzo fa, remember loco?), e poi una confezione di invenzioni per i compagni, ora a Zalayeta e ora a Sosa e ora ad Hamsik. Il Lavezzi d’azzurro vestito è uno spot per il calcio di una città che vuol riprendersi un posto nella storia: «Resto qui per sempre». In due, il Napoli e Lavezzi assieme, può essere più facile.
Si è talmente integrato con la città che ha già esternato il suo desiderio.
Redazione Napolisoccer.NET - Fonte: Corriere dello Sport
Condividi
domenica 6 aprile 2008
Lavezzi racconta il suo amore per Napoli
alle 12:53
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
0 commenti:
Posta un commento