sabato 15 novembre 2008

Dichiarazione d’amore di Lavezzi per il suo Napoli

Il Pocho: "Mi cerca il Chelsea, ma sto troppo bene con questi tifosi. Certo nei locali sono assediato, così vado solo in un paio di ristoranti. Coi negozi faccio come Diego, prendo appuntamento per dopo la chiusura. Ma la gente trasmette entusiasmo, la squadra si è rinforzata: possiamo durare"

Ezequiel Lavezzi a cuore aperto in una lunga intervista con l'emittente radiofonica Radio Mitre di Buenos Aires. La sua è una vera e propria dichiarazione d'amore nei confronti di Napoli, la città che vede in lui l'erede di Maradona. Tra l'altro rivela: "Io voglio restare. So che il Chelsea mi ha cercato ma di questa trattative si occupano il procuratore e la società. Credo che non ci sia alcuna intenzione di cedermi e ne sono felice, a Napoli sto benissimo".
MOMENTO D'ORO - "La gente si gode questo momento e trasmette il suo entusiasmo alla squadra. Rispetto allo scorso anno ci siamo rinforzati, sono arrivati 3-4 giocatori nuovi che si sono subito adattati. Penso che il Napoli rappresenti la rivelazione del campionato perché esprime buon calcio con una squadra giovane. Dobbiamo continuare così, e anche se sembra difficile noi ci crediamo".
LA NAZIONALE - "La convocazione è figlia del rendimento che esprimi con la tua squadra, ora sto giocando bene ed è arrivata la chiamata ma io sogno di essere un elemento fisso della nazionale anche se mi rendo conto che abbiamo tanti bravi attaccanti e la concorrenza è spietata. In questo dovrà aiutarmi il Napoli".
IL TIFO - "Da molti calciatori che erano stati qui avevo saputo della passione con cui i napoletani seguono il calcio ma l'ho capita davvero stando qui. Una cosa mi commuove più delle altre. Qui l'amore per gli argentini, siano calciatore oppure no, è immenso".
LA SERIE A - "Ho tentato di adattarmi in fretta al calcio italiano e credo di esserci riuscito. Qui per gli attaccanti è durissima perché tatticamente si gioca un calcio molto ordinato, difficilmente si affrontano difese distratte o non ben schierate. Se non sei veloce, gli avversari ti mangiano".
LA STAMPA - "Leggo poco i giornali, non parlo quasi mai. So che i confronti con Maradona sono cominciati dal giorno in cui sono arrivato e in proposito ho sempre detto 'Diego è il calcio mentre io sono solo uno che corre dietro alla palla'. Credo sia chiaro a tutti".
IL NUMERO 10 - "Ho saputo della petizione di quei tifosi che vorrebbero vedermi con la maglia numero 10, ormai non mi sorprendo più di nulla, questa gente è meravigliosa. Agli amici e parenti argentini racconto mille cose su Napoli eppure quando poi vengono a trovarmi non credono ai loro occhi e si stupiscono per la venerazione che mi circonda".

LA VITA - "Complicato uscire di casa. Se provo a entrare in un locale sono assediato da tifosi che vogliono un autografo o una foto. Per quello frequento solo un paio di ristoranti. Non posso entrare in un negozio di abbigliamento, allora faccio come si comportava Diego, telefono e fisso un appuntamento in orario di chiusura a saracinesche abbassate. In Argentina invece riesco ancora a passare inosservato. Uno deve imparare a godersi questi momenti senza però mai dimenticare quelli del passato, quando, per andare all'allenamento, dovevo farmela a piedi sino alla fermata dell'autobus. Ma anche quel periodo della giovinezza è stato importante perché ha contribuito a formare il mio carattere".
LE GRIGLIATE - "Siamo sei sudamericani qui a Napoli e passiamo quasi tutte le giornate assieme. Una volta alla settimana organizziamo la grigliata di carne. In questo senso è stato fondamentale l'arrivo di Denis, un vero e proprio specialista. Ed è anche un bravo cuoco".


fonte:gazzetta.it
pocholavezzi.blogspot.com Condividi

2 commenti:

Anonimo ha detto...

napoli devi continuare cosi sei grandissimo levezzi pure tu devi continuare cosi sei grande

Anonimo ha detto...

mi ai il tuo contatto lavezzi