Se non gioca in profondità, Lavezzi è un talento sprecato. La società valuti le sue distrazioni extra-calcistiche e le visite dei procuratori per rinegoziare il contratto di Antonio Corbo
Gli errori dell´arbitro hanno solo rischiato di coprire quelli di Reja. Ma Brighi, inflessibile nelle decisioni ambigue e pavido nel subire giuste proteste, non poteva certo salvare il peggior Napoli della stagione.
L´allenatore si è scelto una croce, vi si è inchiodato un po´ per volta, nel suo caparbio autolesionismo l´ha molto aiutato anche la squadra. La seconda sconfitta è utile, se riletta bene. L´Atalanta nel finale ha mandato il Napoli in pezzi, meglio così: se si smonta un motore è più facile scoprirne i guasti. Eccoli, uno per uno.
1) La formazione. La vittoria sulla Samp ha detto che Denis e Zalayeta sono due ottimi giocatori, ma diversi. Opposti. Il primo ha potenza, testa e senso della porta. Efficace quando la squadra detta legge, se si sbilancia in avanti e magari occupa l´area avversaria. L´altro copre bene la palla, ha intelligenza tattica, è da preferire per il gioco di rimessa. Il Napoli invece va in campo con Denis ma si contrae per cercare il contrattacco. Una contraddizione. Secondo dubbio: Mannini è in gran forma, è destro, ma non teme confronti con il Vitale visto ieri. Nonostante l´inedita, severa barba nera. Su quella fascia il Napoli era ostruito da Garics e travolto da Ferreira Pinto. E dire che l´Atalanta si era disposta come il Napoli preferiva: per la prima volta due punte, con Vieri accanto a Floccari, Doni che girava senza impegnare Gargano. Bisognava chiudere i conti subito, si lasciava invece troppa libertà a Padoin, fonte di gioco.
2) I misteri di Lavezzi. Si defila nelle anse del centrocampo, corre in orizzontale, lo scatto è più lento, meno perentorio il dribbling. Lavezzi è micidiale quando squarcia in verticale l´opposta rete di protezione. Ora non dà profondità. È innocuo. Se manca la sua maliarda aggressività, il Napoli svanisce. Più che Reja, valuti la società le distrazioni. La nazionale argentina che l´ha chiamato per l´amichevole con la Scozia all´Hampden Park di Glasgow, le incognite sul tempo libero, la visita di due procuratori per rinegoziare il contratto. Il mercato può offrire pedine interessanti, per sottrarre la squadra alla dipendenza di Lavezzi. Il Napoli ha il diritto di volare alto, senza inseguire le lune di un talento immenso, ma di complessa gestione.
3) La sostituzione. Alla mezz´ora della ripresa Hamsik ha pareggiato con un rigore immeritato forse, ma implacabile. Si è ricaricato. Reja non aveva smontato il terzetto offensivo quando giocava 10 contro 11. Pochi minuti dopo, esclude Hamsik per Rinaudo, scompaginando tutta la difesa. Era a 4 dopo l´espulsione di Zalayeta (avvilente ingenuità) e torna a 3: ma con Cannavaro a destra dopo piombava Floccari, Rinaudo al centro, Contini che a sinistra già soffriva di vertigini, messo due volte a sedere dalle finte di Ferreira Pinto.
Senza Hamsik che rubava il sonno agli avversari, con i pesi piuma Lavezzi e Pià smarriti a centrocampo, l´Atalanta si è riversata sul Napoli, l´ha schiacciato e sconfitto. Reja è tra i protagonisti del nuovo Napoli. Gli sono stati riconosciuti i pregi di un gioco più fluido e intenso. La società gli è vicina con interventi repressivi sugli esclusi. Rifletta, ora. Più che il Napoli è lui ad un bivio: riprendere quota o sdraiarsi sugli errori del passato.
fonte:repubblica.it
pocholavezzi.blogspot.com
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lunedì 17 novembre 2008
I segreti di Lavezzi condizionano mister Reja
alle 12:34
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2 commenti:
ti prego mi dici il titolo della cumbia ti pregooooooo !!! risp grz 1000
a me qst non sembra proprio vero perchè solo x una partita persa non si puo giudicare l'allenatore che comunque ci ha portati fino ad ora al 4°posto
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