martedì 21 aprile 2009

Spariti 675 mila euro della cessione di Lavezzi

BUENOS AIRES (Argentina), 15 aprile 2009 - Ci sarebbero state delle irregolarità nel passaggio dal San Lorenzo al Napoli di Ezequiel Lavezzi. E' la denuncia di Raul Sanchez, uno degli oppositori della proprietà del club argentino travolto dai debiti, rilanciata oggi dal quotidiano Clarin che prende di mira anche il passaggio di Gaston Fernandez all'Estudiantes.
BUCO - Sotto indagine sono finiti il numero uno del San Lorenzo, Rafael Savino, e il tesoriere Claudio Di Meglio, accusati di "amministrazione fraudolenta", reato che in Argentina comporta da due a sei anni di carcere. I fatti risalgono al 5 luglio 2007, quando il Napoli perfezionò l'acquisto del Pocho per 6 milioni di euro. Ma, secondo Sanchez, nel bilancio del club sono finiti solo 5.324.983 euro, con un ammanco quindi di oltre 675 mila euro.
COMMISSIONI - Dalla denunica emergono anche altre irregolarità, relative alle commissioni. Secondo Sanchez 1 milione e mezzo di pesos (circa 310 mila euro) sono finiti nelle casse della Oro Azzurro S.A., società nata nel 2003 che ha emesso la prima fattura della sua storia solo nel 2007, per ricevere il denaro dell'affare Lavezzi. Eppure nel contratto di cessione l'unico beneficiario dei diritti di intermediazione è Jorge Cyterszpiller, il procuratore di Lavezzi. E 650 mila dollari sarebbero stati versati nelle casse di Pablo Cosentino, il terzo intermediario pagato per l'operazione.
REAZIONE - Al quotidiano Clarin Savino ha smentito ogni addebito: "Posso essermi sbagliato varie volte nella gestione del club, ma non ho mai preso denaro che non mi apparteneva". La società sta attraversando uno dei periodi più bui della sua storia, con un debito di quasi 15 milioni di euro e un allenatore, Miguel Russo, che ha appena rassegnato le dimissioni. Condividi

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