lunedì 19 ottobre 2009

Alla faccia di chi non lo voleva far giocare

Solo chi non lo conosce a fondo, può pensare in negativo di lui. Lavezzi è un ragazzo di ventiquattro anni, timido, introverso ma pieno di orgoglio, sensibile, nonchè legato al­la maglia che indossa. Certe critiche e soprat­tutto i sospetti sull'ef­fettivo smarrimento del passaporto l'aveva­no ferito.

« Sono felice per la vittoria. Ne ave­vano dette tante su di me, non lo meritavo. A restare in Argentina un giorno in più non ci ho guadagnato, anzi ho solo trascorso ventiquattro ore in un ufficio di Polizia » , ha rac­contato ieri ai microfoni di Sky ed agli amici incrociati nel ventre del San Paolo.

« Ventiquattro ore ad aspettare il duplicato del passapor­to, altro che storie» . Ed è per quello che appena messo piede a Castelvol­turno, sabato pomeriggio aveva ras­sicurato Mazzarri, l'allenatore che non conosceva prima d'allora e che per la prima volta voleva farsi cono­scere, dare la vera impressione di sè, guardare e farsi guardare negli oc­chi.

Lavezzi voleva giocare, ci tene­va a rispondere sul campo a chi aveva messo in dubbio la sua buonafede, dare una dimostrazione di orgo­glio. « Il mister mi ave­va chiesto se stavo be­ne, gli ho risposto subi­to sì. Non ero stanco » , ha raccontato ieri sera quel retroscena che non avrebbe mai potuto relegarlo in panchina ( come fece Donadoni a Genova) e tantome­no in tribuna.

Poteva mai Mazzarri davanti a tanta insistenza escludere l'unico giocatore capace di inventar­si una giocata, un numero, un assist? E sul terreno del San Paolo, Lavez­zi l'ha dimostrato. Novantatrè minu­ti giocati ad alta intensità. « Ce la fai? » , incalzava Mazzarri. « Mi stai largo a destra, adesso che entra Pià?», aggiungeva.

E Lavezzi a scuo­tere il capo, in segno di rispetto nei confronti di un allenatore che non conoceva se non attraverso le parole di qualche compagno di squadra. In novanta­trè minuti, il Pocho era stato il più pericoloso dei suoi. Altro che stanco del viaggio: una punizione deviata in angolo da Viviano dopo il vantaggio ospite, un altro tiro al 25', serpen­tine continue.

E nel finale, quando tutti pensavano che potesse essere stremato dalla fatica, ecco il talento di Villa Gobernardor Galvez, brucia­re sullo scatto Valiani con il destro, puntare il fondo campo e poi crossa­re di sinistro, così basso e teso che bastava un tocco di un compagno per spedire il pallone in rete.

E' toccato così a Maggio regalare il gol-vittoria ma sono corsi tutti ad abbracciare lui, il Pocho:« Sono felice per questa vittoria ma è stata davvero una fati­ca battere il Bologna. La gara è sta­ta intensa e veloce, non vedo l'ora di andarmi a riposare. Ora sì che sono stanco » . Intanto La­vezzi aveva consumato la sua rivincita perso­nale nei confronti di chi aveva insinuato sul suo ritardo. Era soddi­sfatto soprattutto per quello. Tanto da scher­zarci pure su:« Vuol di­re che la prossima vol­ta, il passaporto me lo legherò, così lo terrò sempre con me » . E via di corsa a casa, scortato dal connazio­nale Denis, trascinando il trolley ed a testa altissima: Lavezzi aveva smentito i denigratori e reso felice Mazzarri che aveva visto giusto nel fidarsi di lui. Condividi

3 commenti:

Anonimo ha detto...

lavezzi 6 il meglio nn li da retta a ki ti giudica farli parlare. a ki di giudica fall e schiatta

Anonimo ha detto...

Lavezzi sei un Grande e lo dico con il cuore... non sò come fare per avere almeno il tuo autografo..come devo fare per incontrarti????? ricorda che ti ammiro.. rimani nel napoli perchè è la squadra che ti si addiceeee...ti adoro sei unicoo!!! Lavezzi eres un Adulto y lo digo con el corazón... no sò como hacer para tener al menos tu autógrafo..¿cómo debo hacer para encontrarte????? recuerda que te admiro.. quedas en el napoli porque es el equipo que tú él addiceeee...¡te adoro seis unicoo!!!

Anonimo ha detto...

Lavezzi eres un Adulto y lo digo con el corazón... no sò como hacer para tener al menos tu autógrafo..¿cómo debo hacer para encontrarte????? recuerda que te admiro.. quedas en el napoli porque es el equipo que tú él addiceeee...¡te adoro seis unicoo!!!